Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 ottobre 2025, il Decreto Legge n. 156/2025, noto come “Decreto Anticipi”, contiene una serie di interventi urgenti in materia economica e finanziaria finalizzati a sostenere investimenti pubblici, famiglie e imprese. Il testo — trasmesso alla Camera dei Deputati (A.C. 2678) — si compone di otto articoli e reca un ampio ventaglio di disposizioni eterogenee, dal rifinanziamento infrastrutturale ai fondi per l’innovazione, passando per i grandi eventi sportivi del 2026.
Rifinanziamento di RFI e interventi infrastrutturali
L’articolo 1 del decreto incrementa le autorizzazioni di spesa a favore di Rete Ferroviaria Italiana (RFI S.p.A.) per la parte “servizi” del contratto di programma con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’incremento ammonta a 1,84 miliardi di euro per il 2025, destinati alla manutenzione straordinaria della rete ferroviaria nazionale e alla gestione dei servizi di resilienza e sicurezza.
Le risorse saranno utilizzabili da RFI nelle more dell’aggiornamento del contratto di programma 2022–2026 e si aggiungono agli stanziamenti già previsti dalla Legge di Bilancio 2022 e dai decreti successivi.
Contributo internazionale e sostegno al settore privato ucraino
Il comma 4 dell’articolo 1 assegna 40 milioni di euro per il 2025 al programma Economic Resilience Action (ERA) dell’International Finance Corporation (IFC), organismo del Gruppo Banca Mondiale.
Il fondo è finalizzato a sostenere il settore privato ucraino durante e dopo il conflitto e, al contempo, a rafforzare le opportunità per le imprese italiane attive nell’area.
Secondo la relazione illustrativa, l’intervento italiano si inserisce in un piano complessivo dell’IFC da 900 milioni di dollari, volto a garantire continuità produttiva, infrastrutture economiche vitali e assistenza alle comunità sfollate.
Misure per famiglie, giovani e innovazione
Tra gli articoli più rilevanti del decreto spicca l’articolo 2, che prevede una serie di rifinanziamenti:
- Fondo di Garanzia per la Prima Casa: +75,6 milioni di euro per il 2025, per favorire l’accesso ai mutui abitativi dei giovani under 36 e delle famiglie monogenitoriali. Resta confermata fino al 2027 la possibilità di garanzia statale fino all’80–90% per i nuclei con ISEE fino a 50.000 euro.
- Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione: incremento di 3,5 milioni di euro per l’anno 2025, destinato alla Presidenza del Consiglio per progetti di trasformazione digitale e sicurezza cibernetica.
- Borse di studio per specializzandi non medici: aumento di 2,026 milioni di euro annui dal 2025 per coprire tutte le borse previste per veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi, a carico del fabbisogno sanitario nazionale.
PNRR e Piano Complementare: nuovi termini e monitoraggi
L’articolo 3, comma 1, introduce un’importante novità in materia di spesa pubblica:
gli obiettivi finali dei cronoprogrammi procedurali del Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR dovranno essere raggiunti entro il 31 dicembre 2026, pena la revoca delle risorse.
È ammessa una proroga solo nel caso in cui le risorse siano iscritte nel bilancio dello Stato oltre tale data.
Il decreto mira a evitare ritardi nell’attuazione del PNC, che ad oggi dispone di circa 28,6 miliardi di euro dopo le recenti rimodulazioni introdotte dai decreti-legge 19 e 113 del 2024 e dalla Legge di Bilancio 2025.
Settore zootecnico, ricerca e sanità
Altre disposizioni del decreto intervengono su settori specifici:
- Miglioramento genetico animale: stanziamento di 1,9 milioni di euro per il 2025, in conformità alla normativa UE sugli aiuti di Stato e sulla selezione zootecnica.
- Fondazione Human Technopole: viene stabilizzato il meccanismo di erogazione trimestrale dei fondi statali, rendendo permanente la disciplina già prevista per il periodo 2019–2024.
- ISMETT Palermo: prorogata fino al 31 dicembre 2030 l’autorizzazione concessa alla Regione Siciliana per incrementare la valorizzazione tariffaria dell’attività sanitaria dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti, senza nuovi oneri per la finanza pubblica.
