Il Governo ha definito nel consiglio dei ministri del 30 giugno 2025 in esame preliminare uno schema di decreto per le quote triennali di ingresso per lavoratori stranieri nel periodo 2026-2028, introducendo criteri semplificati e orientati a semplificare la procedura di domanda.
Come di consueto il provvedimento include sia ingressi all’interno delle quote (subordinato stagionale e non stagionale, lavoro autonomo) sia al di fuori delle quote, ad esempio in caso di accordi di rimpatrio o per rifugiati.
La programmazione dei flussi ha tenuto conto delle criticità riscontrate anche con il dpcm 2023-205 e si basa sui seguenti elementi principali:
- analisi triennale del fabbisogno occupazionale;
- estensione delle quote relative ai settori ATECO più critici (tra cui agricoltura, costruzioni, logistica, ristorazione, sanità);
- riserve di quote per campagne contro l’immigrazione irregolare;
- canali preferenziali per apolidi, rifugiati e discendenti di italiani all’estero.
È prevista come di consueto una formazione nei Paesi di origine e conversione in lavoro dei permessi rilasciati per studio o formazione professionale.
Vediamo più in dettaglio il contenuto dello schema di decreto reso disponibile in questi giorni, in forma ancora ufficiosa.
Quote complessive e settori ammessi
Il decreto prevede il numero massimo di ingressi previsti nel triennio pari a 497.550 unità, suddivisi equamente ogni anno.
La ripartizione distingue fra lavoro subordinato stagionale e non stagionale, e lavoro autonomo, con riserve per categorie specifiche come rifugiati e discendenti di italiani.
Ecco il dettaglio completo in tabella:
Anno | Totale Quote | Subordinato non stagionale | Stagionale | Autonomo | Riserve speciali (rifugiati, discendenti, assistenza) |
---|---|---|---|---|---|
2026 | 164.850 | 76.200 | 88.000 | 650 | 13.970 (assistenti, rifugiati, discendenti) |
2027 | 165.850 | 76.200 | 89.000 | 650 | 14.370 |
2028 | 166.850 | 76.200 | 90.000 | 650 | 14.570 |
Per il lavoro subordinato non stagionale, si accede tramite quote riservate a lavoratori provenienti da:
- Paesi già convenzionati e Nuovi Paesi con cui l’Italia concluderà accordi tra 2026 e 2028 (con crescita annuale: 18.000 nel 2026, fino a 34.000 nel 2028). v. tabella 2
- Le categorie per il lavoro autonomo includono imprenditori con investimenti minimi, liberi professionisti riconosciuti, amministratori societari, artisti e startupper.
Settori ammessi per lavoro subordinato non stagionale
Settori |
---|
Agricoltura, silvicoltura e pesca |
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco |
Industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature |
Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo |
Altre industrie (codici ATECO 16–22 e 26–33) |
Costruzioni |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio |
Servizi di alloggio e ristorazione |
Servizi turistici (ATECO 55, 56, 79) |
Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio |
Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone |
Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati |
Altri servizi (codici ATECO K, 61, 62, 63, M, 68) |
tabella 2 | |
---|---|
Albania | Giappone |
Algeria | Giordania |
Bangladesh | Guatemala |
Bosnia-Erzegovina | India |
Corea del Sud | Kirghizistan |
Costa d’Avorio | Kosovo |
Egitto | Mali |
El Salvador | Marocco |
Etiopia | Mauritius |
Filippine | Moldova |
Gambia | Montenegro |
Georgia | Niger |
Ghana | Nigeria |
Ucraina | Pakistan |
Senegal | Perù |
Serbia | Repubblica di Macedonia del Nord |
Sri Lanka | Sudan |
Tunisia | Uzbekistan |
Procedura e date per le domande
Il decreto prevede che le domande di nulla osta per lavoro subordinato (stagionale e non) e autonomo debbano essere precompilate e trasmesse esclusivamente per via telematica, tramite il sistema informatico del Ministero dell’Interno. Il DPCM enfatizza un rafforzamento delle funzionalità online, con possibili aggiornamenti tecnici per la gestione più fluida dei click day.
Viene confermata e rafforzata l’obbligatorietà della verifica dell’indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale, da effettuarsi prima della presentazione della domanda.
Le modalità saranno definite da una successiva Circolare interministeriale (Ministero del Lavoro e Interno), ma si prevede un canale integrato con i CPI per velocizzare le risposte.
Il DPCM prevede un calendario preciso per l’invio delle domande, differenziato per tipologia di lavoro e settore. Le date saranno pubblicate annualmente con apposito decreto, ma con validità triennale della pianificazione, le aziende potranno organizzarsi in anticipo.
Le quote verranno distribuite territorialmente dal Ministero del lavoro in base ai fabbisogni rilevati, con priorità ai settori produttivi con maggiore carenza di manodopera.
Una successiva circolare congiunta dei ministeri interesati quindi definirà in dettaglio:
- tempi e modalità della precompilazione dei moduli,
- la documentazione richiesta, e
- le modalità di verifica preventiva presso i Centri per l’impiego per l’indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale.
La bozza di decreto indica le seguenti finestre di invio per le domande
Settore | Data apertura domande | Data chiusura |
---|---|---|
Agricoltura (stagionale) | 12 gennaio | 31 dicembre anno di riferimento |
Turismo (stagionale) | 9 febbraio | 31 dicembre |
Non stagionale – Accordi specifici | 16 febbraio | 31 dicembre |
Altri ingressi (lavoro autonomo, rifugiati ecc.) | 18 febbraio | 31 dicembre |
Le domande non perfezionate con le necessaria documentazione entro sei mesi dal 31 dicembre saranno considerate decadute.